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Web Summit 2019, Edward Snowden: la violazione della privacy è legalizzata

Ad aprire le danze al Web Summit 2019, che si è tenuto a Lisbona da 2 al 5 novembre, è stato Edward Snowden, informatico e attivista statunitense.

Edward Snowden

Per chi non lo conoscesse, due parole per presentarlo prese a prestito da Wikipedia. “Edward Snowden “è un ex tecnico della CIA e fino al 10 giugno 2013 collaboratore di un’azienda consulente della National Security Agency, è noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico”. Per saperne di più: clicca qui.

Massive violazioni della privacy dei cittadini

Tocca quindi a Snowden, collegato da Mosca – la Russia gli ha concesso l’asilo politico -, varare questa quarta edizione del Web Summit.
L’ex agente della CIA e collaboratore della NSA apre il suo intervento dichiarando perché a un certo punto ha sentito il bisogno di informare il mondo delle sistematiche e reiterate violazioni di massa della privacy dei cittadini effettuate dal suo governo: “Quando iniziai a lavorare per la CIA, giurai sulla costituzione americana. Ma dopo diversi anni mi sono trovato a violare quei principi per conto del governo”. In particolare Snowden si riferisce ad azioni reiterate di violazione della privacy dei cittadini.
Continua poi affermando che “abbiamo legalizzato l’abuso della privacy dei cittadini”, il plurale si riferisce ai colossi Web, in primis Google a Facebook -, “e ora”, – prosegue Snowden, -, queste multinazionali forniscono on demand i dati richiesti dai vari Stati”.

Concentrazione di potere come mai prima nella storia

L’idea di Snowden è che che la tecnologia è un amplificatore delle capacità umane, ma che se finisce nelle mani di governi e aziende che lavorano insieme, si arriva ad una concentrazione di potere mai vista prima, che in questo momento – ammette -, “non sappiamo come regolare”.
Rispetto ai giovani, Snowden osserva che: “le nuove generazioni non posseggono nulla, concedono tutto alle grandi multinazionali del digitale senza rendersi conto di quel che sta accadendo. La manipolazione dei dati significa la manipolazione delle persone”.

Quindi che fare?

Nella visione di  Snowden è necessario riprendere il controllo del mondo digitale nell’interesse di tutti e non solo di qualche azienda. Come dire: realtà come Google e Facebook, che forniscono servizi di universale utilità dovrebbero essere gestite da organizzazioni internazionali non profit e appartenere al mondo e non a una corporate.

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